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Ex Ospedale Psichiatrico di Colorno, dal 1873

 

Comincia l'avventura: scavalchiamo una rete malridotta e ci addentriamo nel grande complesso in disuso ma poco dopo le speranze cominciano a vacillare... tutte le porte e le  finestre del piano terra sono murate.... Ogni edificio, seppur collegato agli altri, non presenta nessuna chanse di entrata... 

Cominciamo a girare, innervositi e sempre più sconfortati... tutta quella strada per niente...

Giriamo e rigiriamo per almeno un' ora... quand' ecco ormai prossimi alla resa, nella mia testa nasce un'idea, talmente inverosimile da essere reale... La chiave di Volta era proprio lì davanti ai nostri occhi! Cosa? Come? Quale sarebbe la chiave? E' no! Questo dovete scoprirlo da soli... 

Entriamo (grazie alla chiave :-) Lo spettacolo che ci si presenta davanti ci lascia senza fiato.... Vecchie sedie a rotelle anni 70 sono sparse ovunque, ci sono anche piccole carrozzine per bambini e poi ancora una quantità industriale di documenti, vestiti, coperte, macchinari e attrezzature, medicinali, fascicoli dei pazienti, animali morti, veicoli, televisioni e tanto altro ancora...

L'ospedale si divide in innumerevoli sezioni, labirintici corridoi si snodano su 5 piani, passando da un edificio all'altro senza quasi più sapere dove ci si trova.

Una Piccola città nella città a dire il vero... con tanto di barbiere e parrucchiera, bar sala da gioco, e giardini. Gli appartamenti dei dottori e degli infermieri sono ancora lì, con libri, appunti e ricordi personali, anche qualche valigia è stata lasciata li, vuota e abbandonata, non serviva più, era ora di andare e quella valigia avrebbe solo avuto il peso dei ricordi che nessuno voleva portare con se...

Ogni parte dell' ospedale hai il proprio fascino, ma per raccontare tutto bisognerebbe scrivere un libro... Il seminterrato, dal quale si accede da una seminascosta scala a chiocciola, da i brividi, il pavimento non c'è più, al suo posto montagne di sabbia e scatoloni di documenti e cartelle cliniche... 

Grande come tutta la pianta dell'edificio principale, è contenitore di ogni cosa, da mezzi agricoli ad attrezzi vari, perfino un ape car del comune con un adeguato strato di polvere....

Oltre ad una zona meravigliosa in stile Liberty fascista con soffitti a volta e decorazioni di pregio, una vecchia soffitta in legno piena di antichi tavoli e sedie e vecchi macchinari medici, giardini, abitazioni, dentisti e quant'altro, salendo una scala stretta e ripida, si arriva fin sopra il duomo della città, dove da una finestra prima murata e in seguito rotta a martellate, si vede l'altare.... uno scempio, ma al tempo stesso un incredibile spettacolo....

Comincia a farsi buio, siamo lontani dall'uscita.... e in quel labirinto ci vuole il suo tempo per orientarsi... Non ridiamo ne scherziamo più, la situazione si stà facendo un pò troppo tetra per in nostri gusti...

Così ci avviamo all'uscita, e come se niente fosse, ci ritroviamo in strada... e lasciamo l'Ospedale in compagnia delle tante presenze che ancora lo abitano...

Insomma per farla breve, (non troppo a dire il vero) L'ospedale Psichiatrico di Colorno è come la Mecca x chi si dedica a questo genere di fotografia... basta solo avere tanta determinazione e un pò di fortuna per trovare la famosa, Chiave di Volta.

 

Vi consiglio spassionatamente di leggervi la storia dell'ospedale,
da i brividi, e non è il colorito racconto dell'autore e fotografo,
ma la pura, semplice e cruda realtà dei fatti di quegli anni...
 

http://www.mariotommasini.it/tommasini/colorno.asp

 

http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/index.php?id=173

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